Dott.ssa Erika Stefania – Nutrizionista a Savigliano
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Dieta VLKCD ed Ovaio Policistico

In questo articolo andiamo ad approfondire meglio l’argomento:

Sindrome dell’ovaio policistico (PCOs): che cos’è, cosa provoca?

E’ una sindrome complessa che porta la donna ad avere ovaie ingrandite e micropolicistiche ed ad avere un quadro clinico caratterizzato da alterazioni ormonali quali:

  • Iperandrogenismo (eccessiva produzione di ormoni maschili in particolare di testosterone in grado di provocare infertilità)
  • Disordini del ciclo mestruale (oligomenorrea e/o ovulazione)
  • Obesità

Tale patologia inoltre provoca inoltre:

  • Disturbi della pelle
  • Acne
  • Diabete
  • Insulino –resistenza (il 70% delle donne con PCOS soffre di insulino resitenza)
  • Irsutismo (presenza di peli dove generalmente non compaiono)
  • Formazioni tumorali del surrene
  • Alterazione del metabolismo con obesità addominale ossia aumento del grasso viscerale, aumento dei livelli di colesterolo e trigliceridi, ipertensione e alterata regolazione glicemica.

Qual è la correlazione tra obesità e PCOS e quali i suoi effetti?

Le donne in sovrappeso oppure obese con PCOS sono svantaggiate rispetto a quelle in normopeso per ciò che riguarda la mancata regolarità delle mestruazioni, l’assenza di ovulazione, la riduzione di fertilità e l’alterazioni del metabolismo.

Una grande conseguenza della malattia è la resistenza insulinica che svolge un ruolo fondamentale nel promuovere o aggravare l’iperandrogenismo, le disfunzioni ovulatorie, nonché i disturbi metabolici che spesso complicano lo stato di salute del paziente obeso. Esiste un forte aumento della resistenza all’insulina nel paziente obeso infatti è particolarmente evidente è l’impatto dell’obesità sulla resistenza all’insulina, poiché colpisce il 94% delle donne con PCOS obese contro il 78% e il 59% delle donne con PCOS in sovrappeso e di peso normale, rispettivamente.

Che legame c’e tra obesità ed infiammazione e resistenza insulinica?

Ricordiamo inoltre che le donne obese con PCOS sono spesso caratterizzate da uno stato di infiammazione di basso grado che aggrava la resistenza all’insulina e l’iperandrogenismo, partecipando così alla fisiopatologia della sindrome e alle sue complicanze metaboliche.

La perdita di peso indotta dalla dieta di almeno il 5% migliora l’iperandrogenismo, l’infertilità anovulatoria e le alterazioni metaboliche nelle donne obese con PCOS. Solo le diete a basso contenuto di carboidrati, normoproteica e ipolipidica, portano a una significativa riduzione della resistenza all’insulina e e dell’infiammazione nella maggior parte delle donne con PCOS sovrappeso / obese. Possiamo dimostrare che una dieta VLCKD su donne in sovrappeso e con PCOS aumenta la loro possibilità di rimanere poter avere una gravidanza.

Dallo studio sull’applicazione della dieta VLKCD per più di sei mesi su un gruppo di donne con PCOS è risultata una riduzione significativa del peso corporeo (12%) del testosterone libero (-30%) e dell’insulina basale (53%) rendendola dunque particolarmente indicata per aumentare la sensibilità insulinica, contrastare l’insulino-resistenza e proteggere contro l’infiammazione sistemica.

Qual è il ruolo della dieta nella PCOS?

L’alimentazione svolge quindi un ruolo fondamentale, è quindi una vera e propria terapia per tale patologia in quanto:

  • riduce il peso corporeo (la riduzione del peso del 5 % in donne obese o in sovrappeso affette dalla patologia PCOS porta ad un miglioramento dei parametri metabolici ed endocrinologici)
  • riduce la circonferenza vita
  • diminuisce i livelli di colesterolo e trigliceridi
  • regolarizza il ciclo, aumentandone la frequenza
  • riduce il rischio di aborto
  • previene le complicanze metaboliche a lungo termine come il diabete mellito
  • riduce l’ipertensione
  • riduce l’insorgenza di malattie cardiovascolari
  • migliora l’irsutismo e l’alopecia
  • fa scomparire l’acne

Per cui è importantissimo seguire una dieta dove sia presente un minor apporto possibile di zuccheri semplici e carboidrati associate a tante fibre ed una dose nella razione giornaliera di proteine e grassi.

Prima di cominciare un percorso di questo tipo è necessario effettuare dallo specialista un esame impedenziomentrico (composizione corporea, metabolismo basale), una valutazione dello stato generale del paziente, le eventuali anomalie metaboliche, gli esami ematici.

Come posso aiutarti?

Grazie per aver letto questo articolo, innanzitutto. Hai bisogno di un consiglio o di ricevere una consulenza specialistica? Sarò felice di aiutarti: prenota adesso una visita privata presso il mio studio.

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